domenica 29 gennaio 2012

Nevica!

Ieri sono venuti a trovarci Chiara e Tommaso dalla città perchè ci hanno chiesto di fargli un "corso" su come si fa il pane e la focaccia.
L'idea del corso sulle prime ci ha fatto davvero un po' ridere. Sia perchè facciamo questo lavoro da troppo poco tempo per poter dire di padroneggiare l'"arte bianca", sia perchè sembra proprio che ci sia una mania cittadina che spinge a fare un corso su tutto.
Mania che io ho puntalmente assecondato per anni.
Si vede che il cittadino medio ha bisogno di qualcosa di questo tipo per sfogarsi...

Chiara e Tommaso, però, sono mooolto carini e io la devo piantare di malignare così su questo blog (anche perchè loro lo leggono....).

Comunque ieri è stato davvero bello raccontare tutto quello che abbiamo imparato fin qui, chè non sono poche cose!!!  E' stata un'altra bella occasione di vedere che cambiamento abbiamo fatto e quanto ci siamo appassionati a questo lavoro.
ilPanettiere non la smetteva più di aggiungere particolari interessanti sulle farine, i lieviti, gli enzimi ... è stato proprio un piacere ascoltarlo.

Intanto, dopo un'inverno che si credeva primavera, in tempo per i "giorni della merla" è arrivata la neve.
A quintali.

Così possiamo smaltire torte e pasticcini spalando e spalando e spalando e spalando e spalando....
... e via di seguito.

Ancora cake design ...

Venerdì era il compleanno di Andrea.
Amico liutaio/contrabbassista.
Gli ho fatto la torta di compleanno (prosegue la cake design mania!) e mi è venuta benino:

foto di Alessandro



(devo ancora imparare a fare le foto.....)

domenica 22 gennaio 2012

Ancora cioccolato plastico

Siccome mi piacciono le cose difficili, cerco esempi nel web che possano sfidare davvero le mie capacità.
Un giorno sarò capace di fare torte come queste:
http://www.flickr.com/photos/motherofconfusion/galleries/72157622482253210

[giustamente su flickr è impossibile copiare le foto, perciò dovete copiare e incollare l'indirizzo]

sabato 21 gennaio 2012

venerdì 20 gennaio 2012

Madeleines


Per un certo periodo il pranzo del sabato nella mia casa avita della grande città è stato dedicato a nonne e zii "agé".
Diciamo che, finchè son durati nonne e zii, solo imponenti cataclismi avrebbero potuto indurre mia madre a mancare questo appuntamento.
D'altronde le solide tradizioni conservatrici aiutano a preservare dagli sbalzi d'umore.

Erano sabati tutti identici: nonna Luisa arrivava alle 8 del mattino spaccate e la prima cosa che faceva era fare il ragù, poi, generalmente, aiutava la mamma a fare le faccende di casa. Lavava e riordinava sempre i nostri maglioni di lana.
Ancora ricordo la sensazione del risveglio (ero un po' grandicella, lo ammetto, facevo già l'università e il sabato si dormiva) fra i fumi del soffritto sfrigolante bagnato con la salsa di pomodoro.

Gli altri arrivavano intorno alle 12.30 per il pranzo che si celebrava alle 13 in punto.
La nonna Giuseppina portava in dono i fantastici dolcetti di Panarello: indimenticabili frolle per le quali ho sempre avuto una venerazione incondizionata.

Qualche giorno fa, avendo tempo per sperimentare, sono partita alla ricerca di quel sapore, profumo e consistenza...
Devo dire che il "la" me l'ha dato un programma televisivo di cucina (uno delle migliaia esistenti) che seguo volentieri (e posso seguire perchè è su La7-D e non sulle varie TV a pagamento che non ci possiamo, nè vogliamo permettere): "cuochi e fiamme".
Ma la ricetta giusta me l'hanno data le straordinarie Sorelle Simili (nel senso del loro cognome, non che siano gemelle) il cui libro "Pane e roba dolce" ci ha sostenuto nei nostri primi passi da panettieri:

SUPERFROLLA - tecnica con burro morbido
(solo per biscotti molto delicati, non sopporta alcun peso perché troppo friabile, per cui non usatela per crostate)
250 gr farina 00 da dolci
100 gr zucchero a velo setacciato
150 gr burro a temperatura ambiente
3 tuorli d'uovo sodi passati al setaccio
un pizzico di sale

Bon appetit!



mercoledì 11 gennaio 2012

Non fa l'inverno questo anno

Un negozio di questo tipo (ma credo, in generale, tutti i negozi) obbliga il negoziante a snervanti esercizi di conversazione.
Fossi cresciuta come si confà a una signorina di buona famiglia, avrei forse imparato l'arte della conversazione.
Altrimenti cosa fai durante i the e le cene di gala?
Invece non l'ho fatto a suo tempo, vuoi per il caratteraccio che tengo, vuoi perchè non era già più l'epoca, e adesso son dolori...

Ovviamente preferisco tacere.
E' più forte di me. Nel silenzio nuoto come un pesce nell'acqua.
Il silenzio mi piace e mi si addice alla perfezione.

Però noto che, alle volte, soprattutto quando la lista della spesa è lunga, il cliente medio mi diventa paonazzo per il disagio.
Arrancano, i poveretti.
Vengono presi da accessi di tosse, pur di sovrastare il silenzioso vuoto che c'è tra me e loro stessi.

Allora, per non scadere in polmoniti fulminanti, presa da compassione, tra una fetta di prosciutto cotto e l'altra, accenno incipit di questo tipo:
"questo anno non vuole proprio fare l'inverno...";
"se va avanti così chissà la prossima primavera cosa ci riserva";
"bello è bello, ma l'altro giorno sullo sterrato ho guardato dietro alla macchina e c'era un polverone... è proprio tutto secco";
"mamma mia che belle giornate che fa questo inverno! si ricorda che gelate c'erano l'anno scorso a quest'epoca?";
"giù in pianura, però, c'è più freddo. Almeno 3 gradi in meno della collina.";
"stiamo risparmiando un sacco di riscaldamento".

 Al resto del discorso poi, sollevati, pensano loro.
A me più di così non riesce.

Le variazioni con pioggia, neve, vento o altro le lascio a quando il tempo cambierà.


In mancanza di meglio, inorridisco

Non sono venuta ad abitare qui in cerca di cibo per la mia mente o per progredire sulla strada dell'approfondimento culturale.
Ma comunque ogni tanto ho dei mancamenti da quel lato lì.

Leggo stamattina sul periodico della valle (testuale, giuro):
"Ma guarda un po', non ci avrei mai creduto, mi tocca ricredermi e dire che forse era meglio Berlusconi. Si perchè dopo tutte le tasse che il Governo Monti ci ha regalato  per questo 2012 credo tutto sommato era meglio andare avanti con il buon Silvio.E poi, vogliamo essere sinceri: con Berlusconi si parlava solo e sempre di donne. Con Monti solo e sempre di soldi che dobbiamo sbrsare allo Stato. E allora era meglio prima. E se fosse vero che la Merkel sia stata il capro espiatorio del tracollo dell'ex presidente del Consiglio? Sarà mica stata gelosa del fatto che non rientrava nell'elenco delle prime donne che affiancavano Silvio? Va bè, chi sopravviverà alle tasse di Monti, lo scoprirà. Buon 2012 ai nostri lettori."

Siamo sinceri, forse ha ragione uno dei nostri amici trasferiti qui dalla nostra stessa città: "il bello di questo posto è il posto".

Anche gli enzimi amano

Sempre amo sforzarmi di ricordare che c'è della poesia in quello che faccio.
C'è davvero.
Molto più che in quello che facevo prima che era un lavoro più concettuale e più ... modern-urbano.

Spero che questo sforzo lo vedano anche i miei clienti. Qualcheduno magari.

In particolare mi piacerebbe che qualcuno la pensasse così come si legge qui.

E comunque sono totalmente d'accordo con il pasticcere: se le pensi in termini fisicosessuali tutte "le cose che si impastano" vengono molto meglio!

domenica 8 gennaio 2012

Genitori?- cap.3


La "Sciantosa" (cioè la psicologa che ci segue nell'odissea adottiva) ha prodotto la sua bella relazione su di noi.
Come sempre immaginavo nefandezze a non finire.
Invece devo dire che, nonostante ci abbia massacrato cammin facendo e pur continuando a essere "laSciantosa", ha onestamente detto il vero. E lo ha scritto anche per benino.
Ora non ci resta che attendere che ci chiami il giudice che, letta la relazione su di noi, decida in merito alla nostra idoneità come genitori adottivi.

Nel frattempo mi sollazzo con letture a tema.

Consiglio vivamente a tutti (anche a chi non gliene frega niente dell'adozione):
Due figlie e altri animali feroci. Diario di un'adozione internazionale. Di Leo Ortolani (il fumettista disegnatore di Rat-Man). Edizioni Sperling & Kupfer.2011.pagg.182.

Fa sbellicare della risate (e serve, eccome se serve...).
Tipo:
"Con questo stesso spirito affrontiamo i colloqui faccia a faccia con l'assistente sociale e lo psicologo.
Ci basta una sola seduta per tracciare un loro profilo e per dare giudizi a tutti e due. Mentre loro ci fanno fare una serie di colloqui, luuuuuunchi, pesaaaaanti, in cui si ostinano a cercare, tra le pieghe dei nostri racconti meravigliosi, un cavillo, una magagna, anche piccola, per poterci dire che non andiamo bene. Ma è evidente che siamo così straordinariamente genitori, che se entrasse nella stanza il figlio dell'assistente sociale, ci griderebbe: "Portatemi con voi! Voglio vivere con voi!" E l'assistente sociale fuggirebbe in lacrime, sconfitta sul piano stesso della genitorialità".
"E invece continuano a farti domande, su domande, cercando non si sa cosa.
Com'erano i tuoi genitori? Hai fratelli? Com'è il vostro rapporto? Hai nipoti? Credi negli UFO? Sette per otto?
Ma non è facile trovarmi impreparato; perchè conosco un sacco di casi di adozione. Tarzan, per esempio. Adottato dalle scimmie, adesso è il re della giungla. Superman. Uno dei più famosi casi di adozione internazionale, in quanto privo di burocrazia. Adesso è famosissimo e salva il mondo. E l'Uomo Ragno. Adottato dagli zii. E adesso esce anche un film".



Chiuso per ricamo

WOW! Siamo nel 2012.

Il Natale scorso ha portato con sè un po' di lavoro in più (meno male), perciò il blog ha iniziato a languire.
Ma oggi LaPanettiera si riprende i suoi spazi vitali e, anzi, comincia a godersi il "riposo" invernale.
Gennaio, febbraio e anche un po' marzo sono mesi proprio fiacchi.
Lo erano anche ai tempi d'oro di questo posto.
Figuriamoci adesso.

Però ci vuole tutto questo tempo in cui si fa vedere un cliente all'ora!!!

In compenso la mia immaginazione ferve e l'idea (che già nasceva ai primi di dicembre) di dedicare questo tempo a "costruire" oggetti da vendere in negozio la prossima estate sta prendendo corpo.

Gli oggetti possibili: borse per la spesa; sacchetti per il pane; sacchetti "porta sacchetti"; ....
Le tecniche: patchwork; punto croce; uncinetto; ...

Tra l'altro, mentre ieri insegnavo a Marco i segreti del punto croce (e lui a me un fondamentale punto dell'uncinetto), ci è venuto in mente che potremmo sperimentare la lavorazione di due filati: ginestra e lana.
Di ginestra è pieno il versante della collina dove è il nostro terreno e per la lana sappiamo che il contadino che ci vende il formaggio non tosa le pecore che ha (o se le tosa, non utilizza la lana).

Peccato che per entrambe le materie la giusta stagione di raccolta sia molto più in là (primavera per la lana e giugno/luglio per la ginestra).

E, come sempre, le idee viaggiano più veloci della mani!