mercoledì 14 novembre 2012

Quando fa buio

 


Ieri sera, verso le 17, sono andata dalla mia vicina di casa.
Una signora deliziosa. La prima persona conosciuta appena arrivati qui.
Mentre sudavamo sette camicie nel costruire la nostra casa, ci offriva bibite fresche e parole di conforto.
Ora è decisamente un punto di riferimento.
Se si candidasse sindaco non esiteremmo a votare per lei.

Anche lei viene dalla grande città. Si è trasferita qui più di 20 anni fa con il marito.
E' il mio riferimento anche per i lavori a maglia, all'uncinetto e il ricamo, di cui è super esperta.
Ieri mi ha regalato dei bottoni con i quali posso completare il gilet a maglia che sto finendo per mio marito (prossima pubblicazione di foto per i curiosi).
E le ho restituito delle riviste che mi aveva prestato come riferimento per il berrettino e le scarpine che ho fatto per il nascituro Tommaso (anche qui seguiranno foto).
Oltretutto è molto liberatorio parlare con lei delle incomprensioni numerose e sempre nuove con gli autoctoni. Almeno mi sfogo un po'...

Appena mi ha visto si è preoccupata maternamente:
"sei venuta in macchina?"
"no"
"A PIEDI????"   - 5 minuti di sentiero (n.d.r.)
"stai attenta! hai il cellulare? oppure qualcosa che fa rumore? grida se hai bisogno quando ritorni a casa!!! Umberto (il marito), sai che è venuta a piedi da sola???".

In effetti quando fa buio scendono copiosi dai boschi sulle colline per cercare cibo, sono sempre un bel po' tutti insieme e imbattersi in loro non è piacevole..., ma io, intrepida, sfido la notte con la mia pila frontale in testa (anche se qualche corsettina, a volte, la faccio anch'io).

INDOVINATE CHI SONO????





giovedì 1 novembre 2012

I LOVE Pinterest

Doversi occupare di un negozio, in sè, non è un lavoro molto faticoso.

Mi spiego: è davvero faticosissimo stare dietro ai clienti, accontentarli e sorvolare su stranezze, scortesie e manie depresso-ossessivo-compulsive, ma, se si tralascia questo aspetto, una volta sistemati gli scaffali, fatte le pulizie, viste le fatture, sentiti i fornitori, fatte le torte e i dolcetti e finito di insacchettare i biscotti, se non entrano clienti, il tempo libero è abbondante.


Il fatto è che, purtroppo, bisogna stare in loco, almeno nei pressi.

Il che limita notevolmente la gamma delle attività che si possono fare.


In pratica ... ci si incolla al web.

Cioè Io mi incollo al web, lo confesso, seguendo e facendo una serie inenarrabile di min***ate.

Mi ha consolato (e spaventato contemporaneamente) un articolo uscito su Internazionale della scorsa settimana: "Internet ci rende pazzi? Tweet, post, chat, email. Tra smartphone e social network, trascorriamo online gran parte della nostra vita. Eppure studi recenti indicano che internet ci fa sentire soli e depressi. E potrebbe essere all’origine di alcuni disturbi psicologici", di Tony Dokoupil, Newsweek, Stati Uniti.

L'articolo spiega come "la rete sta creando un ambiente nuovo, uno stato di natura digitale in cui la mente diventa un pannello di controllo che funziona a un ritmo vorticoso" e come questa cosa crei dipendenza tanto che "il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Dsm)" che "non ha mai previsto una categoria di
interazioni macchina-uomo (...) nel 2013 comprenderà per la prima volta il disordine da dipendenza da internet, anche se in un’appendice riservata ad argomenti che richiedono ulteriori studi".


Non so se sono già dipendente. Molto probabilmente sì. E se già conoscete un social network di nome Pinterest probabilmente sapete già di che genere di dipendenza maniacale sto parlando!


Pinterest funziona così: ogni utente ha un proprio profilo (tipo Facebook, per intenderci) in cui può inserire e dividere in categorie SOLO immagini (tipo Flickr, per intenderci). Gli utenti fra loro possono "rubarsi" queste immagini tramite il tasto "Pin it!". Come utente registrato puoi vedere le immagini di tutti gli altri utenti senza restrizioni navigando nel network, oppure seguire particolari utenti che ti interessano.


Faccio un esempio: ho bisogno di costruire un cancello nel mio giardino, cerco su Pinterest nella categoria "gardening" (o simili) e raccolgo tutte le immagini che trovo relative ai cancelli fatti a mano in legno come piacciono a me (e magari anche qualche utile spiegazione).

Intanto è trascorsa un'ora!


Per non parlare del "quilting", del "crochet", dello "knitting" e del "cooking".

Il mio profilo è pieno di coperte che non riuscirò mai a fare, cuori all'uncinetto che non imbastirò mai, ricette di cose che non posso mangiare.


Non so cosa ne pensa esattamente il DSM, ma credo che sulla dipendenza ci siamo.