lunedì 26 settembre 2011

Andare a ritroso nella favola dei tre porcellini.

Vi ricordate di Timmy, Tommy e Jimmy che, in un accesso di solipsismo, si costruivano una casa ognun per sè? Poi il lupo arrivava e si faceva un baffo della capanna di paglia, una risata su quella di legno e, invece, rosicava per quella di mattoni?
Ecco.
Io voglio, fortissimamente voglio costrurmi una casa di paglia.
Invece arrivo dalla grande città dove ho sempre vissuto in un appartamento di mattoni e cemento e qui mi sono costruita una casa di legno.
E' molto bello autocostruirsi la casa. E' una bella fatica fisica dal significato fortemente simbolico.
Ma la vorrei tanto di paglia...
Magari mi sto intestardendo inutilmente su qualche cosa che ora non è strettamente  indispensabile (abbiamo già la casa di legno e in più l'appartamento annesso al negozio/forno), ma è forse più un "intorno" che mi manca: un progetto corale di sostenibilità e fusione con la natura e il paesaggio di qui, un movimento di pensieri e azioni (ah, il famigerato ecovillaggio!!!).
Intanto mi consolo nel web leggendo di alcune belle inziative italiane in sintonia con questi miei pensieri sparsi.
A Pescomaggiore, per esempio, un bel borgo abbandonato vicino l'Aquila, danneggiato dallo scorso terremoto, un gruppo di volonterosi abitanti sta "rivitalizzando" il territorio con diverse azioni.
Case in balle di paglia comprese.

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