Insieme alle fatiche psicologiche che l'avvicinarsi dell'inverno porta con sè (ebbene sì, sono metereopatica), inevitabilmente sorgono numerose le considerazioni sulla razza umana sviluppate nel mio personale osservatorio dietro il bancone.
In particolare in questi giorni sono stata investita da ondate emozionali, simili nella portata e nelle caratteristiche, che identifico come RISENTIMENTO.
Da qui sembra proprio che il mio piccolo mondo ne sia pieno. Diversi clienti che si affacciano alla nostra porta esprimono le loro opinioni con un astio e una rabbia che ricondurrei a questo particolare sentimento.
Su Wikipedia ho trovato una bellissima definizione/spiegazione della cosa: "il risentimento (o rancore) è un'emozione
data da un misto di rabbia e desiderio di rivalsa, protratto nel tempo,
che si prova come conseguenza di un torto subito, sia esso reale o
immaginario".
E sul perchè questa emozione abbia un peso soprattutto sociale: "il risentimento riguarda simultaneamente le strutture e le relazioni
nelle quali le persone sono ingaggiate. Nella società contemporanea
l’eguaglianza proclamata sul piano dei valori contrasta con le
disuguaglianze sul piano delle differenze di potere e di accesso alle
risorse materiali. Questo divario genera una tensione sempre maggiore
tra desideri egualitari, tra loro fittamente concorrenziali, e le
disuguaglianze sociali strutturali crescenti. Gli attori sociali hanno
ampie possibilità di scelta, ma sono tendenzialmente incapaci di
promuovere le condizioni di uguaglianza di opportunità che sono
necessarie alla loro concreta realizzazione. Un desiderio sempre più
ambizioso e mimetico si scontra con una realtà competitiva e selettiva.
Una conseguenza, è la diffusione del risentimento nella vita quotidiana".
Bellissimo.
Quando si ha una parola o un concetto chiaro in mente, vagare per il web è davvero un'esperienza emozionante. C'è di tutto e di più in rete.
Alla ricerca della definizione più consona alla mia esperienza di questi giorni sul risentimento ho trovato persino un esercizio per liberarsene (qui).
Provare per credere!!!!
Riesci a capire qualcosa di più preciso? Cioè: cosa alimenta questo risentimento? E' generato dalla TV/giornali? C'è una sperequazione economica in paese? So che è difficile fare della sociologia in panetteria :-) però magari hai una sensazione, una frase o una parola che ti ha colpito.
RispondiEliminailcomizietto
Grazie Comizietto che mi solleciti a far fede alle promesse del sottotitolo del mio blog!!! ;-)
RispondiEliminaIl fatto è che per arrivare al nocciolo di questa specie di mugugno collettivo deve passare ancora un po' (un BEL po' credo) di "osservazione da negozio". Forse è male generalizzare, ma nel particolare di questo piccolo paese mi colpisce soprattutto come le altrui fortune o conquiste vengano stigmatizzate dal disprezzo altrui con una certa facilità. Perciò si finisce a far finta (credo proprio che nella maggior parte dei casi sia una posa) che "va così così" se non addirittura "male", per non incappare, appunto, nel risentimento altrui.
Chè tanto viene comunque alimentato da una folta quantità di fattori.
Rimando a più approfonditi studi l'analisi sociologica...
Non demordo. Osservo. :-)
...ops, ho scritto troppi "altrui"...
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